lunedì 14 agosto 2017

Perchè gli atleti italiani devono essere stranieri naturalizzati....

...e per giunta scarsi ?

Non lo capisco proprio, non ha alcun senso ... non stiamo parlando di sprinter o di giocatori Nba, di colore perché maggiormente dotati in termini di potenza esplosiva e per questo scelti da quelle federazioni sportive ...
Nel caso dell'atletica italiana sono stati scelti atleti, visibilmente non italiani, normali, senza nessuna qualità aggiunta a livelli di prestazioni o risultati ...
la domanda è : "perchè?" "Qualcuno trae guadagno dall'integrare stranieri naturalizzati? Un po' come successo negli ultimi anni con gli oriundi per la nazionale di calcio ... "

Di seguito un articolo della gazzetta, relativo a Rio 2016, la situazione per i mondiali è peggiorata:

ATLETICA — Ad inaugurare la nutritissima colonia cubana sono le campionesse dell'atletica leggera Yadisleidy Pedroso e Libania Grenot. La Pedroso è nata a L'Avana 29 anni fa ed è diventata italiana nel 2013 dopo il matrimonio con il suo allenatore Massimo Matrone. Specializzata nei 400 ostacoli, ha tre fratelli ancora nell'isola caraibica, a Guanabacoa (Cuba). Lei invece vive a Salerno e dopo pochi mesi in azzurro ha migliorato il record italiano nella sua specialità. Anche Libania, 33 anni, ha iniziato a vestire l'azzurro dopo il matrimonio con il suo amato Silvio: la figlia del sindacalista cubano Francisco e di mamma Olga (giornalista) ai 400 ostacoli unisce i 400 puri ed è salita sul tetto di Europa nella sua distanza. La "panterita" cercherà di graffiare anche a Rio, con l'obiettivo di un podio olimpico. Troppo giovane per il matrimonio è la biondissima Dariya Derkach, 23 anni ucraina: i genitori - entrambi ex atleti - si sono trasferiti in Italia con lei bambina, e la piccola Dariya ha dovuto aspettare i 20 anni per ottenere la cittadinanza italiana. A Rio gareggerà nel salto triplo, come la madre, tentando di replicare le prestazioni che le hanno consegnato un argento agli Europei Under 23.
Ancora da Cuba arriva Yusneysi Santiusti, ottocentista 42enne nata nella meravigliosa L’Avana, dove ha iniziato a praticare atletica fin da adolescente: si è trasferita in Italia nel 2007, e l’arrivo del passaporto italiano le ha ridato motivazioni in un momento complicato della carriera. Gli ultimi due "italiani dall'estero" della squadra di atletica sono la maratoneta 44enne Catherine Bertone e l'ostacolista Ayomide Folorunso. Chatherine Bertone, madre di Corinne ed Emilie e medico al pronto soccorso di Aosta, è nata a Bursa (Turchia) da papà torinese dipendente Fiat e mamma francese: Catherine il Brasile lo conosce bene, avendo vissuto fino a otto anni a Belo Horizonte, altra città legata alla Fiat. Ayomide invece è nata nel sud-ovest della Nigeria nel 1996 e ci è rimasta fino all'età di 8 anni, età in cui ha raggiunto la madre a Fidenza. Ottenuto il passaporto italiano, ha iniziato a gareggiare in azzurro: è una devota cristiana pentecostale ed ha il sogno di diventare chirurgo pediatrico. Per questo, quando non si allena, prepara gli esami di Medicina. Infine, "ripescato" a due giorni dall'Olimpiade, il marocchino d'origineAbdoullah Bamoussa: vive in provincia di Belluno dal 1997 e ha ottenuto la cittadinanza italiana nel luglio 2015. Ex operaio, gareggerà nei 3.000 siepi.
Adesso ditemi di voi se il problema è dovuto alla mancanza di risorse, e di investimenti che i vari governi hanno eliminato in tutti i settori sportivi ... perchè per gli stranieri questo non vale?

C'è qualcosa che non quadra, e poi è stupido non investire nello sport, anche perchè è una carta di rappresentanza necessaria per una nazione che di definisce sviluppata